DISTURBI D’ANSIA

L’ansia è una risposta fisiologica, comportamentale ed emozionale che si attivadisturbi d'ansia sesto san giovanni di fronte ad una percezione di pericolo. Tale pericolo può essere reale o presunto tale. In alcuni momenti della vita è normale provare uno stato d’ansia è quindi importante valutare alcuni criteri per distinguere l’ansia normale da quella patologica:

  • Criterio dello stimolo scatenante: è una reazione ad un evento reale condivisibile da altri individui o è una reazione spropositata ad una determinata situazione?
  • Criterio temporale: frequenza con cui si presenta lo stato d’ansia e durata dei sintomi.
  • Criterio d’intensità: bisogna valutare quanto sono intensi i sintomi che compaiono.
  • Criterio della conservazione o compromissione del funzionamento globale: ci sono delle aree della sfera personale e psicosociale compromesse dal comportamento ansiogeno?

I disturbi d’ansia si differenziano per le situazioni o gli oggetti che li causano, per l’ideazione cognitiva associata e per i comportamenti di “evitamento” o fuga che ne possono scaturire. Nel DSM-5, che è il principale manuale per i criteri diagnostici condiviso in tutto il mondo, all’interno dei disturbi d’ansia vengono classificati e distinti:

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DISTURBO D’ANSIA DI SEPARAZIONE: paura o ansia eccessiva di separarsi dalle figure di attaccamento o da casa.

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MUTISMO SELETTIVO: costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni. È un disturbo che si manifesta prevalentemente nei bambini.

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FOBIA SPECIFICA: si attiva una reazione di paura o di ansia molto intensa di fronte ad una situazione particolare o alla presenza di un oggetto particolare definiti “stimolo fobico”. Possono esserci innumerevoli stimoli fobici di diversa natura : Animale (ragni, insetti, cani …), Ambientale (temporali, altezze … ), Situazionali ( ascensori, aereo …), Sangue – Iniezioni – Ferite.

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DISTURBO D’ANSIA SOCIALE (FOBIA SOCIALE): si attiva una reazione di paura o di ansia eccessiva di fronte ad una o più situazioni sociali nelle quali ci si sente esposti al giudizio degli altri. Può essere un ansia legata solo alla performance se la paura è legata al parlare o all’esibirsi in pubblico o riguardare aree più ampie dell’interazione sociale come avere una conversazione, essere osservati mentre si mangia o incontrare una persona sconosciuta.

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DISTURBO DI PANICO: si attivano ripetuti ed inaspettati “ATTACCHI DI PANICO” per i quali non ci sono dei chiari elementi scatenanti nel momento in cui si attiva. Dall’improvviso disagio iniziale al picco dell’attacco di panico si possono manifestare alcune tra le seguenti reazioni fisiologiche: palpitazioni, sudorazione, tremori, sensazioni di soffocamento o asfissia, dolore al petto, nausea, vertigini, brividi o vampate di calore, torpore o formicolio, derealizzazione o depersonalizzazione, paura di perdere il controllo o di morire. Gli attacchi di panico possono anche manifestarsi nel contesto di altri disturbi non necessariamente d’ansia.

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AGORAFOBIA: si attiva una reazione di ansia o paura intensa innescata dall’esposizione, reale o anticipata, ad alcune delle seguenti situazioni: utilizzo dei trasporti pubblici (auto, bus, treni …) trovarsi in spazi aperti o in spazi chiusi, stare in fila o tra la folla, trovarsi fuori casa da soli.

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DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA: si manifestano continuamente preoccupazioni eccessive relative ad una quantità di attività, eventi o decisioni quotidiane e ci sono delle difficoltà a controllare tali preoccupazioni e ad impedire che i pensieri che preoccupano interferiscano con l’attenzione verso i compiti che si devono svolgere. Questo spesso comporta una compromissione del funzionamento dell’individuo in ambito lavorativo, sociale o in altre aree.

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DISTURBO D’ANSIA INDOTTO DA SOSTANZE/FARMACI : i sintomi di panico ed ansia sono dovuti agli effetti fisiologici di una sostanza (farmaco, droga o esposizione ad una tossina). I sintomi si manifestano durante o subito dopo l’assunzione, l’intossicazione o l’astinenza da sostanze.

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DISTURBO D’ANSIA DOVUTO A UN’ALTRA CONDIZIONE MEDICA: la caratteristica essenziale del disturbo è la presenza di attacchi di panico o ansia elevata che sono conseguenze fisiologiche di un’altra condizione medica.

In tutti questi quadri diagnostici l’elemento che hanno in comune è la paura disturbo d'ansia 2 sesto san giovannieccessiva e spesso irrazionale in cui l’ansia estrema si manifesta con alterazioni dell’attività fisiologica, dell’umore, del pensiero e del comportamento causando molti disagi e impedendo alle persone di vivere una vita serena e produttiva.

Yapko (psicologo clinico e discepolo di M. Erickson nella psicoterapia ipnotica) ha definito la nostra era “L’età dell’Ansia” infatti viviamo in un epoca in cui le fonti di stress sono molte e inevitabili. Basti pensare alle continue innovazioni tecnologiche, abbiamo appena il tempo di abituarci che immediatamente mutano; viviamo in un contesto in cui tutto va all’insegna della velocità spesso senza lasciarci tempo e spazio per fermarsi a riflettere; i valori tradizionali che tenevano unita la famiglia si sono modificati dando vita a nuove forme di famiglia, in cui i rapporti affettivi sono spesso messi in discussione dalla confusione dei ruoli; il mondo del lavoro è diventato un arena in cui bisogna combattere quotidianamente per affermarsi in un clima di totale incertezza; il processo di globalizzazione ci lascia esposti a continue minacce che minano la sicurezza personale, sociale e nazionale, pensiamo alle crisi finanziarie all’immigrazione di massa, alle malattie, alla criminalità e al terrorismo; i rapporti interpersonali che diventano sempre più virtuali.

In un quadro di questo tipo non è difficile sviluppare dei disturbi d’Ansia ma risulta essenziale trattarli prima che si cronicizzino ulteriormente andando sempre più a deteriorare i rapporti interpersonali, il rendimento (scolastico o lavorativo), la produttività e la cura di sé stessi.

TRATTAMENTI NEI DISTURBI D’ANSIA

Vi sono diversi orientamenti teorici che spiegano e trattano con le lorodisturbi d'ansia sesto san giovanni modalità i disturbi d’Ansia.

Secondo la teoria psicodinamica i disturbi d’ansia sono l’espressione di conflitti inconsci che in periodi critici hanno portato la persona a mettere in atto strategie di difesa diventate in seguito disfunzionali. L’ansia emergerebbe quando degli impulsi considerati “proibiti” minacciano di rompere le difese utilizzate della persona facendo affluire i contenuti del conflitto dallo stato inconscio alla coscienza. L’approccio psicodinamico mira a svelare i conflitti inconsci che causano ansia mediante tecniche come l’interpretazione dei sogni, la libera associazione, l’interpretazione delle difese e delle resistenze utilizzate dalla persona. La comprensione emozionale e cognitiva degli elementi del conflitto e la reintegrazione di questi elementi in modo più adattivo conduce alla risoluzione del problema.

Secondo la teoria comportamentale i disturbi d’ansia sono considerati risposte apprese attraverso meccanismi di condizionamento, vale a dire che la reazione ansiosa che appare in associazione ad uno stimolo determina un condizionamento per cui la reazione tende a ripetersi successivamente per stimoli che l’individuo considera simili. Secondo la teoria cognitiva le modalità di pensiero e d’ interpretazione degli eventi stressanti interni ed ambientali hanno un ruolo importante nello sviluppo dei disturbi d’ansia. L’approccio cognitivo – comportamentale parte dal presupposto che non sono gli eventi di per se a causare gli attacchi d’ansia ma l’interpretazione che l’individuo fa di tali eventi. L’obiettivo del trattamento è operare una ristrutturazione cognitiva per alleviare il disagio emozionale insegnando alle persone che soffrono di questo disturbo a interpretare gli eventi in modo più razionale ed adattivo con tecniche di desensibilizzazione o decondizionamento.

Secondo le teorie biologiche i disturbi d’ansia sono collegati a problemi di regolazione del sistema nervoso autonomo e ad alterazioni del metabolismo di diversi neurotrasmettitori (noradrenalina, serotonina ecc.) quindi il trattamento utilizzato è quello farmacologico.

Ognuna delle teorie e degli approcci terapeutici sopra citati ha una sua validità ed efficacia che può essere considerevolmente aumentata attraverso l’uso dell’ ipnosi inserita in un contesto psicoterapico. Ci sono molti studi nella letteratura scientifica che comprovano l’efficacia della PSICOTERAPIA IPNOTICA nel trattamento dei disturbi d’ansia.

Nella prassi del trattamento si inizia raccogliendo i dati per l’anamnesi e facendo un inquadramento diagnostico, in seguito si procede con quello che viene denominato “Rinforzo dell’Io” utile per trasmettere alla persona la sensazione di poter riprendere il controllo di sé e di poter dominare i propri sintomi. L’induzione ipnotica di rilassamento ha già un effetto terapeutico in quanto può ridurre le risposte ansiogene affettive e neurofisiologiche che si attivano in determinate situazioni. Questo approccio è di solito comune ed utile a tutte le persone che iniziano un percorso di cura con la psicoterapia ipnotica, l’intervento viene poi modulato scegliendo varie tecniche a secondo delle caratteristiche della persona e del suo problema.

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